I mercati extra-UE gonfiano le vele del Made in Italy
A novembre, recupera l’export al di fuori dell’UE a 28 (+3,7% rispetto ad ottobre). Continua l’ascesa negli Stati Uniti (+21,2% nei primi undici mesi dell’anno), con una quota dell’export italiano in aumento del 25% negli ultimi cinque anni
Torna in territorio positivo l’export italiano nei mercati Extra-UE: a novembre +3,7% le vendite rispetto ad ottobre, mentre su base annua, con un incremento del 3,0%, si inverte il trend negativo iniziato ad agosto.
Nel periodo gennaio-novembre 2015, il surplus della bilancia commerciale si incrementa di circa cinque miliardi di euro; in calo, invece, l’avanzo al netto del deficit energetico, che si attesta sui 56,3 miliardi di euro, soprattutto per effetto della riduzione sperimentata dai beni di consumo e dai prodotti intermedi.
“L’andamento altalenante su questi mercati è attribuibile in parte alle turbolenze che negli ultimi mesi stanno attraversando alcuni Paesi dell’Area, che si riflettono anche sulle importazioni, in progressiva diminuzione da luglio, quando registravano addirittura un -7,6%. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Un aiuto al consolidamento di questa performance in ambito Extra-UE potrebbe venire dal progressivo apprezzamento del dollaro sull’euro che, grazie anche alla sospensione del quantitative easing, dovrebbe spingere ulteriormente gli acquisti dall’estero”.
In cinque anni, negli Stati Uniti la quota dell’export italiano è aumentata di un quarto ed è oggi pari al 7,5%, mentre i mercati europei più vicini, e quindi di più facile accesso da parte delle imprese di minori dimensioni (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna), hanno sperimentato una riduzione di circa l’8%, pur continuando a rappresentare quasi il 28% del nostro export.